8 ott 2021

Predatori: le dimensioni contano, talvolta.

Timothy Winegard

Qual'è il predatore più pericoloso per l'uomo? 
  • Forse il proverbiale lupo? 
  • La tigre di Mowgli? 
  • Lo squalo di Spielberg? 
Nessuno dei "soliti sospetti". 

- A proposito lo sapevate che l'ippopotamo uccide più del leone? Vatti a fidare della Disney con i suoi ippopotami in tutù - 

L'animale più pericoloso è piccolino ma infestante, si tratta di un insetto: la zanzara. Difficile a credersi? Eppure secondo quanto riportato dal prof. Timothy Winegard nel suo saggio dall'inequivocabile titolo: "Zanzare: Il più micidiale predatore della storia dell'umanità" si stima che questo piccolo sterminatore abbia ucciso circa 52 miliardi di persone, quasi metà di tutti gli esseri umani mai vissuti sulla Terra. Ad essere onesti la zanzara è "solo" il vettore di qualcosa di molto più piccolo ma terribilmente letale: i virus (il dengue, la febbre spaccaossa; il temuto Zika; la febbre gialla; le febbri malariche; etc.) ma il punto è che sono le zanzare a rendere così diffuse queste pericolose  malattie.

La buona notizia di questi primi giorni di ottobre 2021 è che finalmente si distribuirà in Africa un vaccino per la malaria in grado di schermare almeno in parte dal contagio, una cosa che salverà moltissime vite, soprattutto bambini. Si consideri che a oggi la malaria miete ancora circa 400mila vittime all'anno, oltre la metà bambini. Non siamo ancora alla "soluzione" in quanto il vaccino protegge  al 30%, richiede una complessa posologia di somministrazione in più richiami e non è facile da produrre. Per non parlare del fatto del potenziale impatto sulla giustizia sociale (nell'accesso al vaccino) in contesti con risorse così limitate. Ma è un inizio, comunque molto importante.


Il saggio di Winegard accompagna il lettore attraverso una rilettura della storia alla luce dell'impatto delle pandemie veicolate dalle zanzare, una storia che non è solo la vicenda del piccolo letale nemico dell'umanità ma è anche la storia della cattiva coscienza di quella parte minoritaria e ricca del pianeta che si disinteressa dei mali che affliggono il resto dei suoi confratelli, al di fuori della bolla protetta in cui vivono i portatori del privilegio. Già perché possiamo essere certi che gli sforzi per combattere la malaria sarebbero stati maggiori se fosse endemica nella ricca Europa o in Nord America, basti pensare ad esempio agli assurdi investimenti in parafarmaci e palliativi vari per i raffreddori stagionali (sicuramente non letali). Un'occasione in più per riflettere sulle responsabilità all'interno del villaggio globale. Ad esempio l'Aids è sostanzialmente curato in occidente mentre continua a dilagare nei paesi poveri, lo stesso si può dire della malaria e altre infettive praticamente ormai assenti nei paesi ricchi e ancora endemiche in vaste parti del pianeta. Una eccezione: il Covid-19, per la sua capacità di oltrepassare i confini (che lo rende pericoloso a livello planetario, senza distinguere tra ricchi e poveri) ha riscosso una risposta rapida e globale da parte dei paesi ricchi, e per fortuna con buoni risultati visti i molteplici vaccini ottenuti. Ma anche qui mentre la minoranza si appresta alla terza vaccinazione c'è una vasta maggioranza in balia del virus, attanagliata da mancanza di risorse, problemi organizzativi (anche nella filiera preventiva) per non parlare delle molte altre emergenze sanitarie e persino quella climatica.

[ Zanzare: Il più micidiale predatore della storia dell'umanità / Timothy Winegard  / HarperCollins ]