28 feb 2012

Alla guida dell’Einaudi - di Mimmo Fiorino


Mi trovavo in un piccolo paese montano, ultimo avamposto abitato in una stretta valle delle alpi piemontesi, a Prali (1455 metri e 266 abitanti), quando ho fatto la conoscenza dell’autore di questo libro. In  agosto il piccolo borgo ospita infatti ormai da molti anni una bella rassegna libraria "Pralibro" organizzata da alcune librerie torinesi in collaborazione con la comunità valdese, qui nel 2011 Mimmo Fiorino presentava il suo libro, una raccolta di ricordi di quando era autista personale del celebre editore Giulio Einaudi. Mimmo e l’editore, allo stesso tempo vicini e lontani, sono due persone diversissime ma accomunate dalle lunghe ore di viaggio passate insieme, a volte viaggiano in due soli, altre volte viaggiano con loro personaggi famosi. Quella di Mimmo con il dottore Einaudi è più di un semplice lavoro, è la storia di un’amicizia improbabile, solida e sincera. Scorrazzando Einaudi e i suoi ospiti Mimmo viene in contatto con un mondo che non potrebbe esser più lontano dalla sua quotidianità, le ville meravigliose, i pasti con in tartufi bianchi, le riunioni d’affari, le frequentazioni con scrittori e intellettuali. La prosa di Mimmo è diretta e semplice, e come lui stesso ammette, la versione pubblicata è frutto di una revisione stilistica altrui, un’ottimo lavoro per carità, ma avendo conosciuto l‘autore avrei preferito una più diretta trasposizione di quel linguaggio schietto, meno elaborato ma vivo e colorito dell’originale. Mimmo è davvero una forza della natura quanto a simpatia, ipnotizza la sala e il tempo scorre in allegria, è una star inconsapevole.
Il bello di questo libretto delizioso sta nel fatto che ciò che viene raccontato è tutto vero, un racconto di vita romantico e malinconico, in una miscela davvero divertente, di leggerezza e di apprezzabile innocenza dello sguardo.
Giulio Einaudi
Il gioco di contrasti segna tutta la vicenda: il sig. Fiorino è un immigrato meridionale a Torino negli anni in cui l’orgogliosa ex capitale sabauda non era tenera con chi arrivava dal sud: troppe differenze, troppe diffidenze, troppe incomprensioni. Impiegato in Einaudi diventa l’autista personale del “Dottore”, un uomo che si rivelerà molto diverso dai farseschi mega direttori galattici di fantozziana memoria. E’ l’inizio di un rapporto ultra decennale in cui si realizza un’inaspettata sintonia. Ciascuno porta con sé un mondo lontanissimo da quello dell’altro, quasi un gioco di opposti: il nord vs il sud; la cultura vs l’ignoranza di chi non ha potuto studiare granché; la ricchezza vs la fatica di sopravvivere di chi (specie nei primi anni da immigrato al nord) deve lottare ogni giorno senza lesinare sacrifici e rinunce; l’introversione vs la calda espansività. Separano i protagonisti marcatissime distanze: di censo, di posizione sociale, di posizione gerarchica sul lavoro, di prospettiva, di relazioni, di consuetudini, di svaghi, di problemi, di possibilità; tuttavia condividono la breve solitudine dei lunghi viaggi in auto, una convivenza forzata e per certi versi innaturale, in uno spazio ristretto. Una parte delle loro vite così diverse trascorre  qiuindi insieme, un’occasione di confronto, di ascolto reciproco che produce stupori nei protagonisti e qualche tenerezza nei lettori.

Una storia vera, deliziosa e divertente, tanto piena di spunti che potrebbe sembrare inventata, quasi una fiaba; la storia di un’amicizia che vede nell’autore il testimone  orgoglioso e malinconico di un mondo per lui scomparso insieme a Einaudi. Chiudendo la presentazione del libro è lo stesso Mimmo a spiegare quasi con queste stesse parole “io ero orgoglioso di lavorare in Einaudi. Anche se facevo solo l’autista, mi sentivo parte di qualcosa di buono e di grande. Ora tutto è cambiato”.

Il padre della Sabrina del celebre film del 1954 con Audrey Hepburn e Humprey Bogart insegnava alla figlia di non dimenticare mai che la vita è come l’automobile ci sono i posti davanti e quelli dietro, che separano i signori dalle altre persone; la storia di Mimmo autista di Giulio Einaudi dimostra che un contatto tra i due mondi è possibile e proficuo per entrambe le parti anche fuori dalle finzioni cinematografiche.
[ Alla guida dell’Einaudi / Mimmo Fiorino / Mondadori ]