19 gen 2012

Il libraio - di Régis de Sa’ Moreira

Surreale, incantevole, magico... le parole giuste per il delizioso racconto del giovane Régis (classe ’73) parigino di nascita che ora vive in Brasile. 

Régis de Sa’ Moreira
Si parla di una libreria tutta speciale, che non chiude mai, dove i libri sono ordinati come in uno zoo: libri domestici, selvatici, onnivori, carnivori o con altri criteri altrettanto originali; il libraio che ci vive (perché non lascia mai la libreria) è un uomo di umore malinconico, quando non legge, sogna (di leggere) e quando non sogna, legge:  tutte quelle vite, tutti quei pensieri racchiusi nei libri sono per lui una presenza (una famiglia, una divinità) verso cui prova amore e riverenza insieme. 
A volte il libraio rifugge i clienti e altre li stimola suggerendo titoli in modo casuale solo per scoprire che effetto susciterà; tisane e musica fanno parte degli esperimenti che pratica su libri, clienti e sè stesso; vive un tempo sospeso che pure procede rapido e immobile, come in un sogno; il caos apparente dell’illogicità dei comportamenti del libraio si armonizza nel sogno della libreria che non chiude mai, producendo una surreale armonia.

l libraio di tanto in tanto strappa una pagina a un libro e la spedisce a sorelle e fratelli che rispondono regolarmente con brevi lettere, simbolicamente si potrebbe interpretare come una distribuzione amorevole di pezzi della propria anima fedele al gioco di slittamenti e corrispondenze poetiche tra sogno e realtà che pervade l’intero racconto. In tal senso citiamo le ultime righe del libro:”I libri si misero a sognare gli uni gli altri. Il libraio riaprì il suo libro interiore e andò all’ultima pagina”.
[ Il libraio / Régis de Sa’ Moreira / Aìsara ]