3 apr 2022

Dissacrante oscenità

Pierre Louys
(1870-1925)
Siamo ai primi del secolo scorso, Parigi è la città del peccato e qui l’erudito poeta simbolista, vizioso e trasgressivo, Pierre Louys scrive una quantità di pagine calcando la mano sulle oscenità. 

Autore di tematiche libertine, oggetto di tale scandalo da ostacolarne la circolazione su entrambe le sponde dell’Atlantico, scrisse svariate opere tra cui “Afrodite” 1896, “La donna e il burattino” 1898, “Tre figlie di tanta madre” completato nel 1914 ma pubblicato postumo nel 1927 (e che a detta dell’autore si rifaceva alla sua reale esperienza di mènage à trois – ou à quatre, ma che certamente è piuttosto una rivisitazione esagerata, dando stura a una immaginazione viziosa e senza freni). 

Louys ebbe una vita movimentata, frequentazioni eccellenti (Gide, Wilde), e una serie di relazioni spericolate, mogli e amanti, compresa la cognata diciassettenne. Fondò anche una rivista letteraria che pubblicò tra gli altri Mallarmé, Verlaine, Valery, Gide. 

Un anno dopo la sua morte fu pubblicato nel 1926 il “Piccolo galateo erotico per fanciulle”. Si tratta di un testo dissacrante, la versione alternativa e oscena dei manuali di bon ton tanto in voga all’epoca, destinati alla formazione delle fanciulle che sarebbero dovute diventare angeli del focolare, madri e mogli,  capaci di stare al loro posto. Louys riprende lo schema dei manuali per educande, infarciti di compiti consigli e prescrizioni comportamentali per le più diverse situazioni in società, poi rovescia il punto di vista: dimenticate le piccole ingenue e pudiche educande, il galateo di Louys ha per destinatario una tipologia di fanciulle di tutt’altra fatta. La piccola minorenne a cui questo manuale snocciola consigli per la vita in società è un vero e proprio diavoletto, adusa ad ogni vizio e anche di più. Ha la sfrontatezza di Zazie, l’età di Lolita, il disincanto di Christiane F., l’impudicizia di una maîtresse di lungo corso, una totale assenza di senso del pudore e della misura, insomma il peccato carnale pour excellence. Una contro-educazione lasciva e senza tabù. 

La lettura può essere persino divertente a patto di estraniarsi dal lato oscuro, mostruoso, che  occhieggia tra le pagine. Già perché sebbene alcune parti del testo potrebbero benissimo adattarsi a figure trasgressive adulte, in realtà le protagoniste di queste sfrenate fantasie sono minorenni, peggio sono impuberi bambine. Louys era dunque un pedofilo? Di certo da adulto coltivava insane fantasie di cui riempiva pagine su pagine, e ben poco lo assolve la nota biografica richiamata nella postfazione, foss’anche solo fantasia siamo comunque nell’ambito del patologico

Un’ulteriore nota sinistra viene dalla considerazione del contesto in cui scrive Louys, infatti a conferma della diffusione della pedofilia, nell’aprile 1908 viene promulgata in Francia una legge a protezione delle prostitute minorenni, qualcosa di simile fu promulgato in Italia nello stesso anno. 

Soffermarsi sull’orrore della prostituzione minorile, tristemente ancora attuale, ci porterebbe lontano, per chi volesse approfondire questo tema consiglio vivamente il libro “I demoni dell'Eden. Il potere che protegge la pornografia infantile “ della messicana Lydia Cacho

Tornando al libro di Louys: stile, musicalità, irriverenza, trasgressione; consigliamo comunque la lettura, ma cum grano salis.


[ Piccolo galateo erotico per fanciulle / Pierre Louys / SE ]