17 set 2012

Ambienti animali e ambienti umani - di Jakob von Uexküll

Uexküll (1864-1944)

Un libro bellissimo, bisogna dirlo subito, di facile lettura e dalle grandi suggestioni. Non si tratta di narrativa ma di scienza, questo saggio del 1933 è opera dell’estone Jackob von Uexküll, biologo, padre dell’etologia moderna. 

Solo apparentemente ostico, nel saggio si parla del comportamento di zecche, ricci di mare, patelle, galline, meduse, api, mosche, e altro ancora. Il sottotitolo è solo una delle chiavi di questa meraviglia: “Una passeggiata in mondi sconosciuti e invisibili”. 

Si apprende infatti come si comportano animali molto piccoli e si scoprono molti aneddoti curiosi ma il punto focale è quanto queste osservazioni sul mondo animale possono incidere sulla comprensione dell’uomo. Non si tratta qui di fare incongrue analogie uomo animale quanto piuttosto approfondire alcuni concetti chiave quali ambiente, territorio, dimora, tonalità emotiva, etc. si tratta di termini che nel saggio servono a predisporre dispositivi interpretativi per la definizione dello spazio soggettivo, dei meccanismi di relazione, della magia dell’istinto, delle peculiarità umane. 

Quanti avessero reminiscenze dei concetti chiave kantiani (le categorie ad esempio) ne leggeranno il riverbero nelle elucubrazioni e nelle osservazioni empiriche di Uexküll, quanto invece ai concetti di mondo e ambiente è evidente l’influenza dell’etologo sulla terminologia di Heidegger
Leggendo questo breve saggio ci si immerge nel meraviglioso mondo della natura e se ne esce con qualche risposta, molte curiosità e buoni spunti di riflessione profonda sui massimi sistemi, del resto non è un caso se l’influenza dei concetti qui esposti sia stata tanto ampia non solo nel campo dell’etologia (Konrad Lorenz) ma anche nella filosofia (Heidegger, Cassirer), nella psicologia, nella neurofisologia, e persino nella poesia.  

Uexküll fu strumentalizzato dal regime nazista (che come tutti i regimi cercò di fare propri tutti i simboli del successo e della grandezza, salvo poi distorcerli e piegarli a mero opportunismo propagandistico), alcuni concetti sviluppati nei suoi studi si prestavano a derive e forzature in senso razzista e millenarista.
Sebbene lo stesso Uexküll avesse inizialmente salutato il nazismo come possibilità di rilancio del popolo tedesco, tuttavia non ha mai aderito al partito e anzi è stato presto fatto oggetto di sospetto ed emarginazione per le  sue idee non allineate e giudicate pericolose. 
Forse è proprio in questa scomoda eredità che si trova la spiegazione del fatto che questo libro bellissimo abbia dovuto attendere 40 anni per essere finalmente ripubblicato nel 2010. 

L’edizione di Quodlibet a cura di Marco Mazzeo è un vero tesoro: la nuova traduzione ha rimesso le cose a posto dal punto di vista linguistico espungendo la retorica da propaganda bellica che inflazionava la prima traduzione di termini quali ad esempio “camerata” e “schiavitù” ora riportati ai più neutri “partner” (nel senso di compagno scelto da alcuni uccelli) e “cattività” (riferito alle talpe studiate in ambiente protetto), anche il titolo che pure nell’originale tedesco suona come un cinegiornale “Incursioni tra gli ambienti animali e umani” è stato riportato al più modesto “passeggiata”. 

Il libro è corredato di numerose tavole realizzate da Georg Krizat che contribuiscono in modo determinante alla chiarezza delle spiegazioni e ne fanno a buon diritto un importante coautore del saggio.

Una lettura consigliatissima accessibile a tutti, che vi farà molto divertire e sopratutto pensare. 

[ Ambienti animali e ambienti umani / Jakob von Uexküll / Quodlibet ]