1 giu 2011

Internet ci rende stupidi? - di Nicholas Carr

Nicholas Carr
Quanto il computer condiziona il nostro modo di ragionare? e quanto questo aiuto ci rende più brillanti? 
Nicholas Carr, saggista e collaboratore dei prestigiosi New York Times, The Financial Times e Wired, ci accompagna in una indagine su come l’uso di Internet stia condizionando e cambiando il nostro modo di pensare. Anzi, secondo Carr è proprio la straordinaria efficienza di  Internet a indebolire le nostre facoltà e a guidarci nostro malgrado verso una nuova forma di stupidità e di omologazione. 

Carr semina nel saggio numerose suggestioni e mette in guardia da alcuni pericoli: la tendenza a essere superficiali, la riduzione delle capacità di concentrazione, il fatto che gli strumenti tecnici ci costringano ad adeguarci a loro e non viceversa. Proprio quest’ultimo pericolo è forse l’idea più suggestiva propugnata da Carr, che chiama a sostegno addirittura il pensatore abissale per eccellenza, il profeta della morte di Dio, Friedrich Nietzsche. Nel libro viene infatti ricordato uno scambio epistolare tra il filosofo e il suo amico Koselitz, questi ebbe a scrivergli “i miei pensieri in musica e in lingua spesso dipendono dalla qualità della penna e dalla carta” e Nietzsche rispose “hai ragione, i nostri strumenti di scrittura hanno un ruolo nella formazione dei nostri pensieri”. Da poco aveva ricevuto una macchina per scrivere e secondo Carr fu proprio questo a condizionare lo stile della sua scrittura verso lo stile aforistico che caratterizza le opere successive. Non c’è dubbio che l’idea sia intrigante, ma è falsa: come ha ricordato recentemente il filosofo italiano Maurizio Ferraris in realtà Nietzsche usò la macchina per scrivere solamente per redigere poche lettere, tutte le opere filosofiche continuarono ad essere scritte a mano nella sua calligrafia quasi indecifrabile. 

Altri spunti sono più interessanti: l’aneddoto sulle reazioni contrastanti alla presentazione del multitasking negli anni ’70 e sugli effetti negativi rilevati negli anni 2000; l’idea della “rete”  come sistema di interruzione sistematica dell’attenzione, come tecnologia della dimenticanza.

Il taglio divulgativo e lo stile giornalistico rendono il testo didattico e di rapida lettura anche se avrei preferito che alcuni temi fossero stati trattati con minore superficialità. Un libro da leggere con un po’ di spirito critico, più che per trovare le risposte per ri-imparare a farsi domande. Internet certamente non è la risposta a tutte le domande come vorrebbe Google ma neppure è  un nemico stile Spectre. Si tratta di usarlo criticamente e non esserne usati. Più che da internet in sé guardatevi dal marketing che vi si nasconde.

[ Internet ci rende stupidi? /  Nicholas Carr / Raffaello Cortina ]