6 gen 2009

Peter Pan un libro che non invecchia, come il suo protagonista

James Barrie
Un grande classico che non avevo mai letto nella stesura originale, e già dalle prime pagine scopro che la storia di tanti film sono due libri (un po' come per l'Alice di Carrol, vedi post): "Peter Pan nei giardini di Kensington" e "Peter e Wendy". 

Il primo libro è il più datato, insopportabilmente lagnoso e poi la storia dei neonati abbandonati e della vita di Peter tra le fate nei giardini di Kensington è quasi inquietante. 

Il secondo libro, più divertente, è quello del viaggio all'isola che non c'è. Il vero Peter Pan è capriccioso e pieno di sè ma è pur sempre un bimbo che non crescerà mai e a cui in fondo manca la mamma. Il contrappunto reale della storia, cioè la famigliola londinese che attende il ritorno dei figli scomparsi è degno di Dickens, i figli sono considerati una disgrazia per il menage economico e come bambinaia usano un grosso cane, fate un po' voi. Padre assente e una madre senz'arte né parte, non è un granché di famiglia in cui volere ritornare, forse vi mancherebbe solo il cane/bambinaia.

Se avete in mente il modello disneyano troverete nel testo originale non poche sorprese, non tutte piacevoli ma comunque interessanti.

[Peter Pan / James Barrie / Einaudi ]