16 lug 2012

24 personalità multiple, una storia vera - di Cameron West


Cameron West
Il titolo di questa autobiografia: “Prima persona plurale” sintetizza bene il tema dell’intera vicenda: Cameron West è un uomo adulto, ha un buon lavoro, sposato con un  figlio; improvvisamente una mattina si ritrova a confrontarsi nello specchio con un altro sé stesso, che gli parla come fosse un’altra persona, con caratteristiche autonome, voce, personalità, etc. Da questo momento in avanti gli episodi di questo genere di moltiplicano e si fanno più frequenti e anche gli alter ego aumentano in numero e varietà fino ad arrivare all’incredibile cifra di 24 personalità conviventi nella stessa persona

Oggi Cameron West è un uomo consapevole del proprio disturbo diagnosticato come Disturbo dissociativo dell’identità, e con buona pace degli scettici, per lui è una cosa assolutamente reale, con cui nel tempo ha imparato a convivere. Gli episodi di dissociazione sono ora più controllati e meno frequenti, anche il numero delle personalità conviventi si è sensibilmente ridotto e benché la sua sia una vita “collettiva”, in qualche modo ha imparato a convivere con quelle parti di sé che ora chiama i suoi amici. 

La chiave di questa storia sta nel passato di Cameron, un passato di abusi completamente rimosso e che è infine riesploso sotto questa stravagante epifania di personalità, per la maggior parte bambini, maschi e femmine, dai caratteri diversissimi. In qualche modo è come se la psiche di Cameron si fosse scissa in varie componenti, a chi l’audacia, a chi la timidezza, a chi la sottomissione, a chi la violenza (che sfocia in ferite auto inflitte). Una formula efficiente per sopravvivere all’orrore dei traumi subiti attribuendoli ad altri, e precisamente un altro sé.

Il libro è senz’altro affascinante per l’evidente difficoltà di normalizzazione di un simile fenomeno (passando per ricoveri, terapie e la difficilissima accettazione dei propri altri sé), immaginate cosa può comportare un disturbo di tal fatta nelle relazioni (per esempio sul lavoro) ma sopratutto quali ombre di paura può gettare sulla relazione di coppia e in particolare su quella con il figlio (ancora piccolo e bisognoso di un contesto familiare esemplare).

La lettura è coinvolgente, l’argomento inquietante, il finale ottimistico.
La lezione di Cameron è che la normalità non esiste o meglio che vi possono essere varie forme di “normalità”: la sua, conquistata dopo lunghi sforzi e con il supporto di medici, terapeuti e dell’insostituibile supporto della famiglia, è precisamente un esempio di questa personalissima variante di normalità. Un io plurale che in qualche modo ha trovato un adattamento, un esistenza diversa ma possibile che non può mancare di suggellare nel lettore più di una riflessione.

Fa pensare.

[ Prima persona plurale / Cameron West / Sonzogno ]