1 dic 2011

Diari - di Emanuele Artom

Emanuele Artom
Il prezioso volume edito da Bollati Boringhieri segna la prima pubblicazione integrale dei diari di Emanuele Artom, intellettuale ebreo piemontese, partigiano che fu catturato dai tedeschi, torturato e ucciso dai filo-nazisti nel 1944.
Il giovanissimo Artom (1915-1944) era una persona colta e mite, suo malgrado prese la via delle montagne e della resistenza, non voleva sottrarsi bensì voleva "les mains sales".
Nei diari emerge forte la sua complessa personalità, la lucidità e ampiezza del suo sguardo tra le miserie e la durezza della guerra civile.
Colpiscono le annotazioni sugli orrori delle liste di proscrizione nella "educata" Torino, le riflessioni sul sistema scolastico e l'importanza attribuita all'educazione e alla cultura, l'impegno partigiano e lo sforzo di una visone politica complessiva che aprisse la via per un domani migliore a chi sarebbe venuto dopo, anche a rischio di quella vita che purtroppo fu stroncata in modo tanto selvaggio da belve in divisa: gli aguzzini di Artom erano suo compatrioti, italiani, uomini come lui (che belve fossero solo i tedeschi è solo cattiva coscienza, la favola di cui ci si vorrebbe convincere; altro che italiani brava gente).
Il diario manca di alcune pagine bruciate dallo stesso Artom ed i nomi spesso sono omessi o cambiati per ragioni di "sicurezza", ma la voce dell'autore giunge forte e nitida.
Una lettura stimolante, commovente, chiarificatrice. Una memoria che non deve essere dimenticata tanto più oggi che il tempo inesorabile spegne ad uno ad uno la voce dei testimoni diretti.

[ Diari di un partigiano ebreo (gennaio 1940 - febbraio 1944) / Emanuele Artom - a cura di Guri Schwarz / Bollati Boringhieri ]