Kurt Vonnegut (1922-2007) |
Il romanzo “Le sirene di Titano” pubblicato nel 1959 dall'americano Kurt Vonnegut ha l’impianto di una storia di fantascienza: in un possibile futuro il protagonista Winston Niles Rumford si materializza e smaterializza in modo ciclico insieme al suo cane, alternandosi tra la sua casa sul pianeta Terra e il pianeta Titano. Il fenomeno è causato dal fatto che durante un viaggio spaziale è rimasto intrappolato in quello che viene definito un “infundibulo cronosinclastico”, una sorta di singolarità quantistica, una curvatura spaziotemporale dove coesistono tutte le possibilità e dove il protagonista ha scoperto il vero significato della vita sulla Terra. La smaterializzazione attira curiosi e tra gli spettatori Rumford sceglie Malachi Constant e gli racconta il suo futuro che per quanto strano e apparentemente improbabile accadrà inesorabile. Ecco quindi dipanarsi un’epopea dell’umanità che include viaggi nello spazio e guerre spaziali.
Una girandola di personaggi e ambientazioni stravaganti dove niente è quello che sembra e si ride parecchio.
Rumford su Titano |
Quindi di che parla il romanzo? Di astronavi? No, parla di teleologia. L’agire dell’uomo è vanità, inconsapevole pedina di un disegno altrui.
Il significato della vita come la conosciamo? Vonnegut ha un risposta geniale: è la chiamata di soccorso di un viaggiatore in panne. A questo punto potrà sembrare strano ma fidatevi il libro è bellissimo, una feroce satira sociale antimilitarista, una satira sulla religione e sulla vana prosopopea dell’agire umano.
E le sirene? Sono ben tre e vi aspettano su Titano.
Buonissima lettura!
[Le sirene di Titano / Kurt Vonnegut / Bompiani ]