Benjamín Labatut |
Il talentuoso scrittore cileno Benjamín Labatut accompagna il lettore in una riflessione sulla possibilità di afferrare la realtà, laddove la complessità (derivante dalla crescente massa di dati cui oggi abbiamo accesso) finisce per eludere ogni possibilità comprensione e conoscenza piena.
Uno stile letterario per una divagazione lucida tra scienza, politica, attualità e letteratura.
Il mondo è incubi e pericoli: terrori letterari, H. P. Lovecraft; orrori della storia, Pinochet; cospirazionismi e paranoie, P. Dick; complesso di persecuzione, blogger aspiranti scrittori; politici improvvidi, Jair Bolsonaro, Donald Trump, Boris Johnson.
Il titolo stesso di questo scritto preannuncia il riferimento al celebre dipinto "Estrazione della pietra della follia" dell'olandese Hieronymus Bosch, una rappresentazione della stupidità (tanto dello stolto che si fa curare, quanto del cialtrone guaritore). Pur stigmatizzando l'ignoranza del cospirazionismo Labatut tuttavia problematizza la questione della conoscenza mostrando il limite della comprensione insito nella complessità. La scienza ci mostra infatti che anche piccolissime variazioni nei dati, possono provocare grandissime differenze nel determinare le previsioni.
Siamo dunque condannati a che qualcosa ci sfugga sempre? Secondo l'autore del best seller "Quando abbiamo smesso di capire il mondo" (che inanella storie vere di scienziati che si sono confrontati con l'abisso della conoscenza) "il prezzo che paghiamo per la conoscenza è la perdita della nostra capacità di comprensione".
Il dipinto del 1494 di Hieronymus Bosch (1453-1516) |
E dunque? abbandonarsi al delirio? al misticismo?
No, piuttosto restare vigili ma senza negare il limite cui siamo sospesi. Incubi e sogni sono soltanto l'esito della nostra tendenza, disperata e irrinunciabile, a "dare un senso al mondo".
Una rivendicazione della necessità di mantenere aperti più punti di vista, come lo stesso Labatut ha affermato in una intervista: "La scienza e la letteratura sono due visioni necessarie del mondo, hanno bisogno l'una dell'altra, perché entrambe hanno dei punti ciechi."
[ La pietra della follia / Benjamín Labatut / Adelphi ]