Paco Ignacio Taibo II |
In questo bel libro del 1998 il cui sottotitolo recita eloquentemente “Dodici storie poco ortodosse di rivoluzionari del XX secolo” sono raccolte le vite e le gesta romanzesche (ma vere) di eroi dimenticati dalla storia, combattenti per l’uguaglianza morti per un’ideale di libertà.
Lo stile immaginoso è sempre coinvolgente e scorrevole, ma sopratutto fieramente partigiano al limite dell’epica.
Storie d’altri tempi, di estremismi e di scelte senza mediazioni. Nostalgico fin quasi alla commozione, programmaticamente suggestivo e didattico sui terribili sacrifici che hanno reso possibile a noi contemporanei di godere dei vantaggi delle democrazie moderne. Valori tutt’altro che scontati e che sono costati incrollabile determinazione e sprezzo del sacrificio.
Una varia umanità in salsa sudamericana (ma non solo) fatta di rivoltosi, cospiratori, assassini dalle pretese etiche; vite sospese tra mito e realtà, briganti per alcuni, eroi per altri, come Zorro e Robin Hood.
Paco Ignacio Taibo II nato in Spagna nel 1949 (ma vive a città del Messico da quando aveva 9 anni) è l’autore di questa eccellente antologia di biografie “di parte”.
Consigliatissimo, per stile e immaginazione. E poi è tutto vero!
La storia che ho preferito è quella del sindaco di Acapulco, Juan R. Escudero: due volte assassinato e due volte resuscitato, fino alla clamorosa vittoria elettorale.
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